La trota iridea o arcobaleno,
Oncorhynchus mykiss
Gli esemplari sono quasi tutti il risultato di immissioni dagli allevamenti e sono prodotte da ibridazioni di vari gruppi queste popolazioni immesse sono però in grado di riprodursi ed ibridarsi anche in natura per questo motivo la loro individuazione genetica è poco nota. originario dell’America settentrionale, introdotta successivamente nel resto del mondo.
La sua livrea può variare in relazione all’ambiente Solitamente il dorso varia dal grigio-verde al bruno scuro, puntinato di nero, i fianchi sono solcati da una linea iridescente orizzontale colore argento e con sfumature dal verde/azzurro al rosa (da qui deriva il nome iridea) predilige acque correnti e lacustri riccamente ossigenate e con fondale ghiaiosi
La trota iridea si alimenta con plancton e microinvertebrati invertebrati e pesci, piccoli vertebrati come anfibi e roditori.
E’ anche detta trota salmonata perché le sue carni si colorano di rosa a seconda delle alimentazione base di crostacei (in natura) o a base di farine di gambero in allevamento
La riproduzione avviene da febbraio ad maggio a seconda delle condizioni climatiche
Sono i pesci più allevati in acquacoltura, sia per alimentazione, sia per la pesca sportiva. In tutti i mercati del mondo.
Le dimensioni massimi raggiungibili in natura sono 1 m
Tra i bioindicatori di nuova generazione i pesci sono utili bioindicatori e possono rappresentare un sistema di allarme precoce di danni ambientali, e nel 2004 le iridee vennero utilizzate nella analisi delle acque dell’ acquedotto di Roma, per segnalare attacchi chimici e batteriologici. Essendo, una specie particolarmente sensibile alle sostanze tossiche