il lago di Garda ha una origine mista
deriva dal sollevamento dei sedimenti dei fondali marini a seguito dello “scontro” fra le zolle continentali dell’Africa e dell’Eurasia ( la fine dell’era secondaria) che diedero modo nel Miocene di formare questa conca nel sistema montuoso delle prealpi con anche la trasformazione delle rocce arenacee
Nel Pliocene,
il fiume Sarca inondò la depressione che si era creata determinando la formazione del lago.
Successivamente si depositarono dei sedimenti argillosi che andarono a formare il Colle di San Bartolomeo di Salò e le marne dell’alto Garda.
Si creò una grande conca poi modellata nel periodo glaciale del Pleistocene dall’alternarsi di glaciazioni i ghiacciai ed in particolare ilgrande ghiacciaio Würmiano che discendeva dalle alpi Retiche come un enorme fiume di ghiaccio muovendosi lungo la valle del Sarca raccogliendo in un unico insieme diversi fiumi glaciali laterali come ad esempio il ghiacciaio della valle d’Adige. (Gunz, Mindel, Riss)
L’azione dei ghiacci ha prodotto la morfologia glaciale che si è sovraimposta alla più antica morfologia fluviale e tettonica tanto che verso nord il lago di garda le pareti delle montagne assumono la forma tipica di un fiordo con le lisce pareti rocciose del monte baldo .
Nella parte più a Sud del lago le estreme propaggini dei ghiacciai hanno fatto un’opera di scavo depositando la grande quantità di detriti morenici che han dato luogo alla formazione delle colline.
La roccia è di gran parte di natura calcarea formatasi dal deposito di milioni di animali e depositi marini .
La facile erosione provocata dalla azione degli eventi atmosferici ha determinato la continua trasformazione della sua forma cosicchè i ghiacciai ed i fiumi hanno scavato fosse profonde, che poi sono divenute vallate.
PARTICOLARE LA minuscola penisola di Sirmione
la cui parte più a nord è costituita da falesia sub verticale ampia parecchi metri la cui levigatura è stata provocata dalla azione erosiva delle acque Tra la Punta di San Vigilio e la Punta di Sirmione si estende una dorsale sommersa di rocce del secondario in maggioranza calcaree;
Le isole che affiorano dalle acque del lago sono di ridotte dimensioni: sulle sponde occidentali ricordiamo l’Isola del Garda al largo di San Felice del Benaco e l’ Isola di San Biagio o dei “conigli” poco lontano, nelle acque della Baia dello Smeraldo. Sulla sponda opposta (est) emergono tre isolotti poco distanti tra loro, tra cui ricordiamo l’ Isola dell’Olivo, l’Isola del Sogno e l’Isolotto di Trimellone.
Verso sud si sviluppa l’anfiteatro delle colline moreniche costitute appunto dalla morene ( depositi di detriti portati dalla lingua glaciale) che partono sulla sponda est dalla città di Garda e si estendono per tutta la parte sud del lago degradando dolcemente nella pianura sino alla bella città di Mantova. Ed arrivando sulla costa Ovest del lago sino alla città di Salò
Ulteriore testimonianza della formazione glaciale è la presenza nella pianura di grosse pietre trasportate come massi erratici dalla corrente del ghiacciaio e che con la loro natura geologica testimoniano il luogo di partenza dai ghiacciai piu a nord.
la costa del lago non è esente da spettacolari fenomeni carsici con la presena di grotte e profondi crepacci e formazioni caratteristiche come le marmitte dei giganti (torbole nago)
La grande presenza di rocce sedimentarie ha permesso di conservare numerose vestigia fossili.
La ricerca dei fossili e dei minerali nell’ areale del Garda è particolarmente sviluppata nei giacimenti fossiliferi di Bolca (località dei monti Lessini a pochi chilometri da Soave sita nel comune di Vestanova in provincia di Verona) facilmente raggiungibile dal lago di Garda.
Questi giacimenti sono tra i più importanti al mondo per estensione, quantità e varietà delle specie animali e vegetali che si ritrovano, testimoni di un habitat marino-costiero di tipo lagunare.
Si trovano conservati fossili di crostacei, rettili, piume d’uccello, varie specie di insetti, ed oltre 150 specie di pesci tra cui anche squali ed oltre 270 specie vegetali.
Per la particolarità e la perfezione di questo processo di fossilizzazione durato 50 milioni di anni è si sono conservati anche animali al altissimo contenuto d’acqua come le meduse di difficile reperimento tra i fossili
Famosa la cava-miniera della Pesciara che ed i siti di ricerca di Monte Spilecco e Monte Purga, la raccolta dei fossili in questa area dura da alcuni secoli ed i fossili di Bolca sono presenti nei principali musei del mondo e in ricche collezioni private.
LA SISMICITA’ DEL LAGO DI GARDA
L’area è considerata sismica con un ipocentro non molto profondo Nella zona del M. Baldo vicino a Lazise, San Zeno di Montagna, Malcesine,; mentre nelle zone vicino a Salò gli ipocentri sono più profondi e quindi i terremoti più violenti.
NEL CORSO DELLA STORIA I PIU’ GRAVI TERREMOTI FURONO:
– 245 a.C.: viene inghiottita la cittadina di Benàco e a Verona ci furono molti crolli irreparabili
– 1457: nel trentino e sul Garda; crollano anche i monti.
– 1782-83: Malcesine subisce gravi danni;
– 1809: a Malcesine in Piazza compare una fessure lunga 200 m e larga 18 cm; si alza il livello delle acque.
– 1833: una grossa frana precipita presso il Santuario della Madonna della Corona.
– 1866: Malcesine, Cassone e Ferrara del Monte Baldo
Dal 1860 a oggi più di 40 terremoti hanno colpito l’area del Garda.
CONFIGURAZIONE OROGRAFICA DEL LAGO RISPETTO AI VENTI
LA FORMA del bacino del lago di Garda fa si che si crei una sorta di imbuto che raccoglie i venti di direzione da Sud a Nord che provengono dagli appennini e dalla pianura padana a ventaglio incanalandoli man mano che il lago si restinge verso Riva del Garda aumentandone cosi la potenza per cui il costante vento da sud che sorge nel pomeriggio detto ORA che nel basso lago genera poca onda può diventare impetuoso nel medio alto lago sollevando anche una discreta onda.
Il contrario accade ad esempio per il vento Peler costante al mattino che acquisisce forza per le arie provenienti dalla valle d’Adige e dalle alture che circondano riva del Garda questa massa d’aria attenua la sua intensità laddove il lago si apre alla altezza di punta san Vigilio e di Toscolano per disperdere a ventaglio parte della sua forza