Il riconoscimento dei funghi e della loro commestibilità sono da affidare a micologi esperti o al personale specializzato degli enti sanitari competenti. Assumere funghi tossici o non adeguatamente trattati e conservati può provocare intossicazione o avvelenamenti anche mortali. Non consumare funghi se non si è certi della loro commestibilità. Le immagini riportate sul sito sono puramente indicative, gli stessi funghi da un anno all’altro o da un luogo ad un altro possono presentarsi sotto forme e sfumature di colori diverse.
ATTENZIONE DI FUNGHI SI MUORE
Nel sito non esprimiamo considerazioni relative alla commestibilità dei funghi ed invitiamo i raccoglitori a recarsi presso le ASL del territorio nazionale o presso alcuni ortomercati dove sono presenti gli Ispettori di Controllo Micologico , che svolgono un servizio gratuito di controllo, riconoscimento e determinazione della commestibilità dei funghi raccolti dai privati
CARATTERI DA OSSERVARE
CAPPELLO O PILEO forma, colore della cuticola, margine,residui del velo, consistenza, presenza di squame
CUTICOLA colore, rimovibilità,
POLPA O CARNE colore, viraggio di colore, consistenza
GAMBO eventuale presenza dell’ anello, presenza di decorazioni, consistenza e separabilità dal cappello, struttura piena o cava, presenza di squame ..
IMEMOFORO lamelle, tubuli e pori, rugosità, aculei, pieghe
EVENTUALE PRESENZA DELLA VOLVA (residuo del volo presente alla base)
I funghi sono i corpi fruttiferi di un organismo detto “micelio” e costituito da sottili filamenti di più cellule “ife”.
Il micelio vive sotto terra, sotto la corteccia degli alberi o su altri substrati.
I funghi non possono sintetizzare le sostanze di cui necessitano dalla materia inorganica come fanno le piante. In base a come si procurano queste sostanze possono essere classificati in tre categorie:
Funghi “saprofiti”
Utilizzano le sostanze dei detriti o in organismi morti. (es Agaricus)
I funghi “parassiti
Infettano piante ancora viventi e traggono nutrimento a discapito dell’ospite. (es chiodino)
i funghi “simbionti”
Stabiliscono un rapporto mutualistico con le piante per mezzo delle loro ife, che si legano alle giovani radici, creando un complesso che viene chiamato “micorriza” e attraverso il quale scambiano acqua, sali minerali e zuccheri con reciproco vantaggio. (es Porcini, tartufi)
non esistono ad oggi esami di laboratorio in grado di darci certezza sul grado di commestibilità o tossicità di un fungo
La tossicità e commestibilità di un fungo è un carattere variabile, oltre che dalla natura del fungo, anche da come è stato trattato, cucinato e consumato (eventuale assunzione in associazione con altri alimenti) nonché dalle condizioni del consumatore (intolleranze, epatopatie, disturbi renali) così che anche una specie ritenuta commestibile può dare disturbi importanti.
la commestibilità
La assenza di principi tossici classifica i funghi come commestibili, tossici, velenosi, mortali, sospetti.
Questo criterio muta nel tempo per la maggiore conoscenza di effetti tossici variegati prodotti da una determinata tossina. Anche l’esperienza e l’osservazione degli incidenti consente di variare la classificazione dei funghi.
E’ oggi appurato che specie dichiarate in passato come commestibili danno seri problemi di intossicazione (es Gelone di montagna; Chiodino). Il consumo tradizionale di queste specie non deve ingannare: sono specie oggettivamente tossiche (soprattutto in determinate condizioni climatiche o di trattamento).
modalità di conservazione ed utilizzo del fungo
Quasi tutti i funghi allo stato crudo sono più o meno tossici
La loro cottura deve essere almeno di 15-20 min ad 80 gradi.
La surgelazione di funghi freschi può comportare la stabilizzazione di tossine termolabili e dare esito di tossicità anche in funghi cotti successivamente per lo stesso motivo non devono essere raccolti funghi dopo le gelate notturne.
A seconda dell’ ambiente in cui vivono possono essere dei concentratori di inquinanti, pesticidi agricoli, sostanze minerali e metalli pesanti per la vastità del loro micelio.
Eventuali allergie non possono essere prevenute se non note.
funghi coriacei, legnosi o marcescenti non devono essere assunti.
A seconda del sapore, i funghi possono essere classificati in “senza valore” o “privo di interesse”, “non commestibili”, “commestibile mediocre”, “commestibile” ,“commestibile discreto”, “buon commestibile”, “eccellente”.
E’ comunque sempre consigliabile non abbondare nella assunzione dei funghi, soprattutto nel caso di persone debilitate, in età pediatrica o nel caso di una gravidanza.
Dopo l’assuzione di funghi ci possono essere anche malesseri da falsa intossicazione, ovvero dati dall’ insorgenza di disturbi di intolleranza anche importanti pur senza la presenza di una specifica tossina.
Nelle intossicazioni da funghi si distinguono
- Sindromi a breve incubazione (a breve latenza), entro 5 ore dall’ ingestione.
- Sindromi a lunga incubazione (a lunga latenza) dopo le a 24 ore o più dall’ ingestione.
La semplice interpretazione fotografica non è sufficiente a garantire il riconoscimento del fungo, anche considerando la notevole varietà cromatica, la abbondanza di varietà fungine simili e le variazioni delle condizioni di raccolta in base all’ Habitat ed allo stato di conservazione e maturazione del fungo.
Presso le ASL del territorio nazionale e presso alcuni ortomercati sono presenti gli Ispettori di Controllo Micologico (ICM), che svolgono un servizio gratuito di controllo, riconoscimento e determinazione della commestibilità dei funghi raccolti dai privati
I FUNGHI SUL LAGO DI GARDA
Nelle zone di pregio boschivo come quelle del Parco alto Garda bresciano, del monte Baldo e dell’alto Garda Trentino crescono quasi tutte le varietà di funghi, la cui raccolta però deve essere fatta con esperienza data la pericolosità sia della eventuale consumazione di funghi tossici, sia per la pericolosità di avventurarsi nei boschi. Inoltre è importante rispettare l’ambiente per non creare inutili danni al patrimonio boschivo.
Si è tenuti a seguire alcune regole, quali rispettare gli alberi e il sottobosco, non distruggere o togliere i funghi che non si conoscono, pulire il fungo sul luogo di ritrovamento tagliando il gambo alla base prima di raccoglierlo, trasportare i funghi raccolti in un cestino o in una rete a maglie larghe in modo che passeggiando i funghi possano rilasciare le spore sul terreno.
Far controllare i funghi raccolti da persone esperte del servizio sanitario del territorio.
si rammenta inoltre che i regolamenti previsti per la raccolta dei funghi variano di regione in regione e anche di comune in comune e si invita quindi ad informarsi al riguardo prima di intraprendere una spedizione.
Le montagne di Tignale e Tremosine la Valtenesi e le valli intorno al monte Baldo sono territori caratterizzati da un clima mite, ricchi di zone boschive.
E’ anche possibile acquistare i funghi freschi o conservati, sia secchi che sott’olio, nei negozi di prodotti locali del territorio Gardesano.
Tour enogastronomici stagionali permettono di degustare prelibatezze a base di funghi.
VEDI ALCUNE VARIETA’ DI FUNGHI DEL GARDA
- amanita muscaria
- ampulloclitocybe-clavipes
- ARMILLARIA MELLEA CHIODINO
- AGACARICUS AUGUSTUS
- BOLETUS EDULIS PORCINO
- BOLETUS ERITHROPUS
- CLATHRUS RUBER
- COPRINUS COMATUS
- COPRINUS MICACEO
- flamulina velutipes
- GEASTRUM TRIPLEX
- HELVELLA CRISPA
- hypholoma-fasciculare
- lactarius deliciosus
- lepiota acutesquamosa
- MYCENA PURA
- OTIDEA LEPORINA
- SPUGNOLA MORCHELLA ESCULENTA
- TRAMETES VERSICOLOR
vedi altre varieta’ di funghi
ANDARE PER FUNGHI AL LAGO DI GARDA
COME PULIRE E CONSERVARE I FUNGHI