La presenza di Durante degli Alighieri detto e noto come Dante Alighieri sembra che sia data per accertata a Sirmione quando fù ospite dei Della Scala a Verona.
Ebbe una conoscenza del dialetto bresciano tanto che nel “De Vulgari Eloquentia “ (I, XIV)
Mettendo in evidenza la sgraziata ruvidezza del dialetto bresciano che non si addice alla grazie femminile.
4 Est et aliud, sicut dictum est, adeo vocabulis accentibusque irsutum et yspidum, quod, propter sui rudem asperitatem, mulierem loquentem non solum disterminat, sed esse virum dubitare cogit.
5 Hoc omnes qui magara dicunt, Brixienses videlicet, Veronenses et Vigentinos habet, nec non Paduanos, turpiter sincopantes omnia in tus participia et denominativa in tas, ut mercò et bonté. Cum quibus et Trivisianos adducimus, qui, more Brixianorum et finitimorum suorum, u consonantem per f apocopando proferunt, puta nof pro novem, vif pro vivo: quod quidem barbarissimum reprobamus.
4 C’è poi quell’altro volgare, come s’è detto, talmente irsuto ed ispido per vocaboli ed accenti che per la sua rude asprezza non solo snatura la donna che lo parli, ma dubiteresti che sia femmina.
5 appartengono tutti quelli che dicono magara, vale a dire Bresciani, Veronesi e Vicentini; e inoltre i Padovani, che sincopano turpemente tutti i participi in “-tus” e i nomi in “-tas”, quali mercò e bontè. Con questi includiano i Trevigiani, che come i Bresciani ed i loro confinanti troncano le parole pronunciando la u consonante come f, metti nof per “nove” e vif per “vivo”: cosa che che riprobiamo come barbarissimo.
A Toscolano, si stamparono alcune edizioni della divina Commedia ad opera di Paganinus et Alexander Paganini benacenses, dal 1515 al 1520.
Fra le curiosità vi è una narrazione, non supportata da evidenze, che la rocca di Manerba ricordi il profilo di Dante, e che sia stata tale similitudine ad indurre nel 1921 Gabriele D’Annunzio ad acquistare a Gardone Riviera la sua villa.
Per bocca di Virgilio descrive il lago di Garda ed il suo emissario Mincio
DANTE ALIGHIERI ( inferno 20, 61-78)
Suso in Italia bella giace un laco,
a piè de l’Alpe che serra Lamagna
sovra Tiralli, c’ha nome Benaco. 63
Per mille fonti, credo, e più si bagna
tra Garda e Val Camonica e Pennino
de l’acqua che nel detto laco stagna. 66
Loco è nel mezzo là dove ’l trentino
pastore e quel di Brescia e ’l veronese
segnar poria, s’e’ fesse quel cammino. 69
Siede Peschiera, bello e forte arnese
da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi,
ove la riva ’ntorno più discese. 72
Ivi convien che tutto quanto caschi
ciò che ’n grembo a Benaco star non può,
e fassi fiume giù per verdi paschi. 75
Tosto che l’acqua a correr mette co,
non più Benaco, ma Mencio si chiama
fino a Governol, dove cade in Po. 78
L’Alighieri accenna anche al territorio di Tignale.
Luogo è nel mezzo là, dove il trentino Pastore, e quel di Brescia, e il veronese Segnar porrian, se fesser quel cammino.
Come territorio di confine tra le diocesi di Trentino del Veneto e del Bresciano in particolare Campione, ove ai tempi del grande Ghibellino esisteva una chiesetta dedicata a s. Ercolano. IL territorio di Tignale infatti è diviso dal fiume in due parti in modo che una appartiene al contado di Tignale allora soggetta alla Chiesa di Trento, l’altra a Tremosine e quindi alla bresciana, ed essendo Campione lambito dalle acque del lago appartenente al territorio e diocesi veronesi, in questo luogo si riunivano le autorità dei tre gerarchi. ( liberamente tratto da storia della riviera di salò del conte F Bettoni vol 1 pag 14 Stefano Malaguzzi ed MDCCCLXXX.)
DANTE SCRIVE ANCHE DI PESCHIERA
Siede Peschiera, bello e forte arnese
Da fronteggiar Bresciani e Bergamaschi ,
Onde la riva intorno più discese.
Ivi convien che tutto quanto caschi
Ciò che in grembo a Benaco star non può ,
E fassi fiume giù per verdi paschi .
Tosto che l’acqua a correr mette co,
Non più Benaco, ma Mincio si chiama
Fino a Governo, dove cade in Po.
DANTE. Inf. C. XX .